La Voluntary Disclosure è entrata in vigore il 1 Gennaio 2015, prevede il pagamento di tutti i tributi evasi, ma con una forte riduzione delle sanzioni, è l'ultima opportunità per regolarizzare i capitali all'estero e va fatta entro il 30 Settembre 2015.
Sono finiti i tempi in cui le banche ricevevano i clienti italiani con piacere, oggi i clienti italiani sono raggruppati in appositi reparti a loro dedicati, il cliente deve avere la Voluntary Disclosure per i fondi presenti, oppure deve attivare altre soluzioni. Tutte le operazioni non vengono più eseguite, i conti sono come congelati, è concesso solamente il pagamento delle fatture dei professionisti che stanno facendo la voluntary disclosure per l'intestatario del conto, chi decide di trasferire i propri fondi in altri territori, trova il rifiuto della banca, che chiaramente si giustifica con gli accordi OCSE, facendo aumentare la rabbia e lo sconcerto del cliente che trova solo un invito da parte della banca ad autodenunciarsi.
Le sentenze non riescono a fare chiarezza sulla questione, i conti non sono più a disposizione del cliente ed anche se si riesce a liberare il conto, i tracciati bancari non si possono cancellare, le informazioni sui movimenti economici del conto saranno comunicati all'Italia entro il 2018, non pensiamo però che tutto questo sia sbagliato, troppo disordine e confusione è stato sparso negli scorsi anni, oggi sia per la lotta al terrorismo che al riciclaggio di denaro sporco il cittadino ha il dovere di mettere "ordine" nella sua vita ed adeguarsi alle normative vigenti.
Non credete alle parole di chi divulga il verbo del "terrore" tra i clienti in nome della trasparenza, della lotta all'evasione e al terrorismo, non è un attacco alla libertà personale del cittadino, esattamente il contrario, il cittadino che ha beni e fondi "occultati", deve sapere che non può e non deve comportarsi come faceva 50 anni fa, deve ammodernare il suo sistema economico, purtroppo però questa attività va fatta velocemente, entro il 30 settembre 2015, perché è in corso una manovra di controllo generazionale, il cliente italiano è sempre più sotto la lente d'ingrandimento del Fisco, la cui priorità è far cassa.
Anche i commercialisti i notai e gli altri professionisti italiani hanno l'obbligo di segnalazione del cliente, il reato di auto-riciclaggio (art. 379 C. p. italiano) espone ad alti rischi di essere indagato per favoreggiamento per chi offre consulenze in Italia.
Allora facciamo chiarezza con gli esperti.